La sindrome del tunnel carpale può diventare una patologia molto persistente e dolorsa, una di quelle che andrà a limitare le attività lavorative, sportive e della vita quotidiana se non curata in modo corretto.
Ecco cosa fare per risolvere il problema prima che peggiori:
1) Informarsi: tramite medico del lavoro o il proprio medico di base se il proprio lavoro o attività sportiva è un potenziale rischio per sviluppare sindrome del tunnel carpale
2) Prevenzione: farsi aiutare a capire quali sono i gesti o le condizioni del proprio lavoro o sport che potrebbero portare alla patologia e per poter prendere le dovute precauzioni (postura corretta, correzione del gesto tecnico, inserimento di ausili per aiutare il polso, razionare i carichi di lavoro).
Nel caso in cui si dovessero presentare i primi sintomi è indispensabile rivolgersi al proprio fisiatra o fisioterapista di fiducia affinchè possa fare una corretta diagnosi o valutazione e identificare la miglior terapia da prescrivere.
La terapia iniziale è quasi sempre di tipo CONSERVATIVO a meno che i sintomi non siano così ingravescenti da impedire al paziente di svolgere la propria attività lavorativa, sportiva, di riposare la notte e di fare le proprie cose quotidiane.
Perciò quando sono presenti dolore intenso da più di 6 mesi e irriducibile anche con i farmaci, segni neurologici importanti (formicolii, parestesie e perdita di forza), allora si potrebbe ricorrere alla CHIRURGIA.
TRATTAMENTO CONSERVATIVO:
il trattamento conservativo si divide nella maggioranza dei casi in un ciclo di fisioterapia parallelamente ad una terapia farmacologica:
FISIOTERAPIA:
- Terapia manuale:con tecniche di trazione e pompages per andare a recuperare spazio all’interno del canale carpale e decomprimere il nervo mediano
- Massoterapia: tecniche di massaggioper andare a distendere la muscolatura estrinseca dell’avambraccio (ovvero tutti quei muscoli che originano dal gomito/avambracio e vanno ad inserirsi sulla mano).
- Terapia strumentale: come LASERTERAPIA o TECARTERAPIA per poter andare ad agire sull’infiammazione.
- Neurodinamica: esercizi di neurodinamica per poter andare a decomprimere il nervo mediano tramite una mobilizzazione in allungamento e accorciamento del nervo stesso.
- Esercizio terapeutico: esercizi di allungamento miofasciale, di mobilizzazione attiva e di rinforzo graduale che il paziente dovrà ripetere presso il proprio domicilio.
- Crioterapia: il ghiaccio riduce la condizione di gonfiore e dolore dell’articolazione e può essere ripetuto a casa a cicli periodici.
- Tutore: un tutore può aiutare a mantenere una corretta posizione in neutro del polso e ad impedire un eccessivo movimento in flessione che provoca compressione del canale.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO:
- Fans (farmaci anti-infiammatori non stereoidei): vengono prescritti nei casi più lievi dove vi è la presenza di un dolore non eccessivo e che non compromette in modo grave le proprie attività giornaliere.
- Corticosteroidi:farmaci anti-infiammatori e anti-edemigni come il Cortisone sono i farmaci per eccellenza nella cura farmacologica dello stato infiammatorio del tunnel carpale.
- Lidocaina: nei casi clinici più ingravescenti è possibile andare ad agire localmente con un’infiltrazione di Lidocaina (un potente anestetico).
CHIRURGIA:
Là dove i trattamenti conservativi non diano una risoluzione del problema o almeno un aumento del beneficio, si può intervenire per via chirurgica.
La scelta del tipo di trattamento chirurgico dipende sempre dal quadro clinico del paziente, anche se negli ultimi anni si preferisce un approccio più mini-invasivo rispetto ai precedenti interventi definiti “a cielo aperto”.
- Tecnica OPEN (intervento a cielo aperto):viene fatta un’incisione chirurgica che parte dalla parte distale del palmo della mano fino a 3-4 cm sotto al polso. Questo tipo di intervento era all’ordine del giorno in passato, ora si tende a farlo solo in caso di recidiva di un intervento mini-invasivo.
- Tecnica mini-open: si pratica una piccola incisione di 2-3 cm con lo scopo di andare a fare un “release” del legamento trasverso del carpo in modo da alleggerire la compressione all’interno del canale.
- Artroscopia: si fa una piccolissima incisione di 1-1,5 cm per poter inserire una sonda che vada sempre ad aprire il legamento trasverso del carpo con il solito scopo decompressivo.
Bibliografia
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